in questo viaggio
di ritorno.
Guardo stregato di pace
i profili dorati dei colli
e gli argentei riflessi
dell’acqua nel lago
e l’incantato donarsi
di questo settembre,
quadro pennellato
di vento e silenzi
a ricordare
con febbrile malinconia
l’incedere di nuovi orizzonti
dietro lo scucirsi violento
d’un’estate di seta all’ultimo saluto.
Se non avessi in me il tuo viso
voleresti via col tempo che passa,
ma il cuore l’ ho fermato nell’attimo
in cui ci siamo lasciati abbracciare.
Ti terrò con me ovunque ci si possa innamorare,
sarai l’olio colorato
sulla tela dei miei giorni.
(da: E. Martignoni, La culla del silenzio, ed. Salviati, Mi 2001)