“IL CANTO DEI LAGHI”, recensione dal sito ilmiolibro.it

Un’altra recensione della raccolta poetica “Il Canto dei Laghi” di Emanuele Martignoni, tratta dal sito ilmiolibro.it:

“L’AMORE DELLE IMMAGINI:
Emanuele ci propone un romantico viaggio nella sua terra d’origine, alla quale è orgoglioso di dedicare parole capaci di evocare immagini suggestive. Fra un amore che dona il profumo del sole, umido e caldo, e “sferzanti raffiche di gelo inatteso” c’è spazio per brevi entusiasmi e l’attesa di riprendersi dalla delusione aspettando “che il sole della prossima stagione asciughi nell’aria tiepida le lacrime di una storia che sarebbe stata tutto”. Come in un puntuale racconto, nelle liriche dell’autore si susseguono le stagioni, a partire dalla “primavera imbrigliata” in cui il vento ulula, il silenzio è squarciato “dall’inaspettato inasprirsi del cielo” e “il canneto ondeggia lamentazioni … sulle sponde bagnate da lacrime di nubi”, mentre si attende un “improbabile sorriso di luna”. E ancora l’alba, i guizzi dei temporali nelle ruote di vento ove trovare il sogno leggero del viso amato, al quale ricamare parole di fiori. Così il “buio che presto s’affaccia, troppo presto sul finire d’agosto” nell’attesa che si addormenti il “desiderio inquieto” dell’amore. Le piogge d’ottobre poi sono quasi vaporose, con un riflesso di sole pallido che imbroglia le distanze. L’inverno sembra voler sconfiggere l’amore che dona il profumo del sole. Versi semplici e accattivanti quelli di Emanuele, che sa trasportarci quasi fisicamente, con lui, “a guardare senza altro fare … immagini che sfiorano l’incanto”. Immagini che ci passano davanti come un sipario e ci coinvolgono in una condivisione di vedute e cose che, avvalorate da istantanee fotografiche scelte con cura, riflettono attaccamento ed amore dell’autore per la propria terra d’origine. Ci vengono così offerte le visioni: del battello che compare da un alito stanco là ove il lago perde i confini “nel soffio silenzioso d’una sottile trasparenza”; il lago, il canneto, le barche, i cigni, il monte prealpino; mille gocce sottili di pioggia e ancora: ninfee, l’airone cinerino, torbidi fondali, la foschia, i pontili silenziosi. In tutto quanto aleggia quella speranza di un amore, che l’autore definisce incauto e per il quale “sotto la pelle del cielo l’acqua del lago soltanto comprende i silenzi”. Persiste il velo d’una mancata corrisponsione “o resterà il dolore soltanto dell’esserci stato e non averti trovato?”. Queste poesie di Martignoni forse sanno cogliere nel lettore quel senso di nostalgica devozione per una natura che appartiene alla sfera dell’emozione e suscitano sentimenti di riposante silenzio nell’osservazione quasi palpabile di una bellezza incantevole, là “dove il lago si stupisce del silenzio”, che la nostra distrazione spesso non ci permette di cogliere appieno nel creato che ci circonda. Lettura comunque piacevole. Bravo e grazie del tuo dono Emanuele.”

https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/poesia/406244/il-canto-dei-laghi-2/

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