SUL FINIRE DELL’ESTATE*
È ancora ridente l’estate
in questa coda agostana,
la città spensierata brulica
di gambe abbronzate e sorrisi
leggiadri –
pur settembre è alle porte,
e perpetra sereno d’aprire
le sue ceste d’insoddisfazioni.
Nel vociare leggero
s’infiltra una via serpentina
di malinconiche cose perdute,
si fa strada il pensiero d’una quiete
desiderata – inarrivabile ora.
Tra l’orgoglio tintinnante dei calici
e il chiassoso stringersi di mani,
i fantasmi silenziosi
del fuggevole tempo veloce
cantano armoniosi
le inerpicanti melodie
dell’abbandono e delle dissolvenze,
si posano sui riverberi
della luce ancor calda –
ed attendono
desti e pazienti
che la rete del ricordo imbavagli
le parole e i sospiri della stagione dorata,
ed il lento, inevitabile apparire
del vento colorato e decadente
che già s’appresta all’orizzonte.
*da: Emanuele Martignoni, Ricami di Luce nel Tempo, gr. editoriale GEDI S.p.A., 2021