come posso chiamarti fratello

bandiera-francia_lutto-750x400Come posso chiamarti fratello
quando rovesci odio gratuito su persone innocenti,
come posso chiamarti fratello
quando disprezzi i miei momenti di gioia,
come posso chiamarti fratello
quando fingi di condividere la mia storia,
come posso chiamarti fratello quando uccidi i miei bambini,
denigri la mia cultura, prendi in giro la mia famiglia
in nome di una verità che non è tale, come non lo è alcuna,
in nome di una religione che non è tale, come non lo è alcuna,
in nome di un dio che ordina orrori e vendette, non amore e perdono,
se mai esista davvero un dio che permetta tali atrocità,
di qualunque religione esso sia.
Come posso chiamarti fratello
quando porti via la speranza in un domani migliore
mentre ti offro vite e risorse per salvare i tuoi fratelli dal mare,
quando semini lacrime e dolore
mentre ti apro le porte della mia città e do ai tuoi figli un banco a scuola,
quando spari sul mio lavoro e rovini la mia casa
mentre cerco di agevolare la tua integrazione offrendoti nuove opportunità.
Come posso chiamarti fratello
quando pretendi di avere ragione e non dai spazio al confronto
mentre tento di capire la tua cultura e la tua lontananza,
quando dici che solo la tua fede è la giusta via
mentre prego perché tu possa stare bene.
Abitiamo tutti la stessa terra,
amiamo tutti usando le stesse parole e le stesse carezze,
siamo tutti figli di un destino cui spesso è difficile dare un nome.
Voglio che tu sappia,
fratello,
che non serve credere in qualcosa e uccidere in nome di qualcuno
per mangiare dallo stesso piatto
e correre dietro allo stesso pallone.
Voglio che tu sappia,
fratello,
che la mia anima è triste e le mie lacrime sono amare
quando vedo ingiustizia e morte,
esattamente come succede a te.
Voglio che tu sappia,
fratello,
che non mi interessa se sei musulmano, cristiano, ebreo, buddhista o induista,
né se sei bianco, nero, giallo o rosso;
mi interessa credere che le nostre mani sono più forti
se si stringono, non se colpiscono,
che le nostre voci sono più potenti
se cantano insieme, non se si insultano,
che le nostre storie saranno raccontate
se condivise, non ammazzate.
Voglio che tu sappia che non c’è alcun dio a dirmi tutto questo,
ma ci sono uomini della nostra terra
che hanno fatto fatica e magari hanno dato la vita
perché oggi tu ed io possiamo dire “esisto”.
Ma
come posso chiamarti fratello
se non ti prendi del tempo per ascoltare queste cose
e se non mi dai del tempo per poterti ascoltare?
Come posso chiamarti fratello
se il tuo sguardo è offuscato da illusioni di gloria eterna
e non vedi che un padre e una madre corrono sul lungomare col loro bambino
per gioire di quell’eterno che è costruire una vita insieme?
Come posso chiamarti fratello
se trasformi un momento di festa nell’incubo della violenza?
Oggi non riesco a chiamarti fratello,
ma so che domani ci proverò ancora;
perché il tuo sangue ha lo stesso colore del mio,
la tua vita ha lo stesso destino della mia.
E l’amore, fratello,
abita nel tuo cuore così come abita nel mio.
 

 

 

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