The Unforgettable Fire

di Emanuele Martignoni

Ogni storia ha un inizio e anche questa – come quella con Springsteen, per quel che mi riguarda – comincia a metà anni Ottanta. Galeotto fu il diario di un compagno di classe, uno di quelli che avevano sul piè di pagina l’immagine di personaggi del mondo della musica e una breve descrizione del loro operato. Sfogliavo quel diario per vedere chi fossero questi musicisti e cantautori che allora erano per me ancora quasi tutti sconosciuti; non puoi sapere per quale motivo qualcosa ti colpisca più che altro: rimasi ammirato dalla didascalia e dall’immagine. Le parole raccontavano di una band irlandese dal nome singolare, U2, che era diventata famosa per un brano, Sunday Bloody Sunday, di forte presa di posizione contro la violenza e che era uscita con album nuovo (l’anno prima della mia lettura, forse?) molto apprezzato dalla critica; la foto rappresentava la copertina bordeaux e oro di The Unforgettable Fire. Dunque…qualcuno in classe ha per caso questo disco? Beh, qualcuno la musicassetta ce l’aveva e me la sono duplicata. Così entrai a far parte del mondo degli U2. O meglio: gli U2 entrarono prepotentemente nel mio mondo. Non era passato molto tempo da questa rivelazione che il mio udito incrociò le note di I Still Haven’t Found What I’m Looking For…era il 1986 e il mio approccio alla musica sarebbe cambiato drasticamente. Gli U2 e Springsteen avevano piacevolmente devastato il mio sentire.

The Unforgettable Fire venne pubblicato l’1 ottobre del 1984, quindi oggi, proprio oggi, compie la bellezza di 37 anni. E per me suona ancora come se fosse arrivato ieri negli store. Si tratta di un album che accompagna poeticamente la vita fin da allora. Da un punto di vista “tecnico”, l’avvento in fase di registrazione di Brian Eno e Daniel Lanois aveva sgrezzato e ammorbidito il sound degli U2 rispetto ai tre dischi precedenti, mettendo le basi per il capolavoro che avrebbe visto la luce un paio d’anni dopo, The Joshua Tree. Eppure tutti i brani di The Unforgettable Fire meriterebbero di essere selezionati per la loro spiccata singolarità: non solo Pride (In The Name Of Love), che è tuttora il singolo di maggior successo della band irlandese; ma anche la stessa title track, The Unforgettable Fire, prima canzone degli U2 accompagnata da un arrangiamento d’archi e suoni “ambient” delle chitarre; così come la semplice (musicalmente) e meravigliosa (stilisticamente) Bad, o anche il brano d’apertura dell’album, A Sort Of Homecoming, che fin da subito identifica il timbro coeso e profondo dei suoni. O il gran finale, la ninna nanna MLK dedicata a Martin Luther King (già soggetto delle parole di Pride).

Non è un caso che il mio fresco lavoro narrativo “con” gli U2 rubi il titolo proprio a questo album; parlandone, e raccontando del particolare legame che è venuto a crearsi tra questo disco e le cose della vita grazie proprio alla canzone The Unforgettable Fire, scrivo:

Camminami accanto, camminami attraverso, cammina finché non corri e non guardarti indietro, perché io sono qui. Queste parole potrebbero non essere di Bono, ma della Poesia stessa (…). C’è una bellezza in tutto questo che non verrà mai a meno, un luogo nel quale possiamo camminare e correre e non voltarci indietro perché Lei ci sta tracciando la rotta da seguire. Lei, la Poesia. Avvolge come un mantello e culla come una madre e intanto ti dice con che sguardo puoi osservare il mondo e ti racconta quanta luce vi sia tra le crepe della vita. Questo è bellezza. E la bellezza salverà il mondo”. (Quel fuoco rimarrà per sempre, p.62)

Festeggio un compleanno speciale, oggi: quello di un album rock che nascendo ha dato anche a me uno sguardo nuovo sul mondo.
Auguri, The Unforgettable Fire!

 

Emanuele Martignoni, Quel fuoco rimarrà per sempre, GEDI gr. editoriale, 2021
Il libro è acquistabile ai siti web di IBS, laFeltrinelli e Amazon e al link https://ilmiolibro.kataweb.it/libro/narrativa/602799/quel-fuoco-rimarra-per-sempre/ ed è ordinabile presso tutti i negozi laFeltrinelli.

2 Risposte a “The Unforgettable Fire”

  1. Thanks for the post. The study of history, the description of eras is wonderful! I like to learn something new about the past, about my ancestors and the history of countries. Such information is like a reboot for me. Especially on the weekend, having a leisurely breakfast, taking a bath and going back to bed with a book or laptop is great. I also like to chat on ulive.chat

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