Il bambino si sentì pervadere dalla paura e pensò a come, nei mesi precedenti, aveva atteso quel Natale, che ora temeva di non poter festeggiare.
Nel bosco, ormai spoglio di foglie, vide un albero ancora verdeggiante e si riparò dalla neve sotto di esso: era un abete. Sopraggiunta una grande stanchezza, il piccolo si addormentò raggomitolandosi ai piedi del tronco e l’albero, intenerito, abbassò i suoi rami fino a far loro toccare il suolo in modo da formare come una capanna per proteggere dalla neve e dal freddo il bambino.
La mattina il bimbo si svegliò e udì in lontananza le voci degli abitanti del villaggio che si erano messi alla sua ricerca; uscito dal riparo, si fece loro incontro e poté con grande gioia riabbracciare familiari ed amici. E proprio in quel momento tutti si accorsero dell’incantevole spettacolo che si presentava davanti ai loro occhi: la neve caduta nella notte, posandosi sui rami frondosi che l’albero aveva piegato fino a terra, aveva formato come dei festoni, delle decorazioni e dei cristalli che, alla luce del sole appena sorto, sembravano luci sfavillanti e meravigliose, di uno splendore incomparabile.
Così l’abete venne adottato a simbolo del Natale e da allora in tutte le case viene addobbato ed illuminato, quasi a voler ripetere lo splendore che gli abitanti del piccolo villaggio videro in quel giorno lontano.
Ed ogni abete delle foreste, da allora, cresce volgendo verso terra i rami, per dare riparo e conforto a chi smarrisca la via.