New York

di Emanuele Martignoni

L’immagine che qui si vede è stata scattata dalla cima dell’Empire State Building, guardando verso il World Trade Center dove ancora svettavano le Twin Towers, ben visibili nella foto. Pochi giorni dopo ero in cima alla Torre di sinistra, all’ora del tramonto, e guardavo New York pian piano illuminarsi al calar della sera: un ricordo che ho appuntato e che è diventato quella poesia, “New York”, apparsa a maggio 2001 nella mia prima pubblicazione, il racconto di un cielo reso verde dal sole discendente ad Ovest, buio sull’Atlantico e una città vista dall’alto che s’andava accendendo come una specie di magia. L’11 settembre del 2001 questi punti di vista non sarebbero esistiti più. Sono rimasti nel cuore, in una fotografia, in una poesia.

 

NEW YORK (*)

Nel sogno del buio
splende New York.
Smeraldi sull’Ovest lontano.
Nero
l’oceano antico dei coloni.
Piccole luci,
stelle cadute nel vetro
e comete su nastri d’asfalto.
S’accendono piano.
Trasformano il giorno –
quel che rimane –
in deliri rincorsi sfrecciando
da Brooklyn ad Harlem al Parco.
Il cielo accarezza le torri,
sorride ai drammi di ieri,
scivola lieve nei suoni di poi.
Ho il mondo tra le mani –
vederlo da quassù
è conoscerne i ricami.

 

(*) da: Emanuele Martignoni, La culla del silenzio, Ed Salviati, Milano 2001

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.